Quante parole sconosciute ci sono nel testo?
Una pallina, un euro; due palline, un euro e mezzo.
Allora, un francobollo mi ha detto?
Ecco il suo chilo di pane. Le serve altro?
Un biglietto di andata o uno di andata e ritorno?
Ditemi, quante finestre mettiamo su questa parete? Una o due?
Quante sogliole mi ha detto che vuole?
Quante banane?
I signori gradiscono qualcos’altro? Del caffè?
Quanto prosciutto desidera?
Quanta stoffa desidera?
Aggiungiamo qualcos’altro al mazzo?
Ne voglio tre, grazie. Sono fresche, vero?
Forse ne basta una, altrimenti non ci sta più l’armadio.
– Me ne metta pure due: cocco e stracciatella.
Sì della farina. Me ne dia un pacco grazie.
Sì, del mughetto magari, se ne ha.
Ce ne sono parecchie.
No, me ne dia pure due. Prendo anche questa cartolina.
Sì, grazie. Ce ne porti due, corretti.
Mm, me ne aggiunga un altro po’ facciamo più o meno sette etti.
Me ne dia mezzo metro, mi basta per finire la gonna.
Me ne dia un casco, grazie. Non troppo mature, se possibile.
– Me ne dia uno di sola andata, grazie.